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Esiste davvero un oggetto come il cinema europeo contemporaneo? Come si configura in relazione ai contesti culturali da cui è negoziato? E quali potrebbero essere le prospettive metodologiche adeguate a leggerlo? Il volume cerca di rispondere a queste domande, tramite un continuo intreccio fra la riflessione teorica e l'analisi di film narrativi che hanno avuto particolare risonanza di critica e pubblico. A partire da un approccio transnazionale e comparatista, la ricerca va quindi a individuare alcune traiettorie dominanti nella messa in scena della molteplicità identitaria nell'Europa occidentale contemporanea, per sottolineare la relazione indissolubile tra immagini e immaginari. Le scelte retorico-formali si riflettono negli scenari segnati dalla globalizzazione e dai flussi diasporici, intesi come produzioni discorsive in cui si articolano desideri, fantasie e pratiche di identificazione dei soggetti rappresentati. Dopo un primo capitolo dedicato alla riflessione sul cinema europeo contemporaneo (che attinge anche alle proposte del pensiero politico e filosofico), il volume analizza numerosi film, andando a individuare quattro traiettorie narrative egemoniche: la spettacolarizzazione delle posizioni economiche minoritarie o problematiche; le nuove forme di collettività e legami familiari in relazione alle articolazioni del gender; le soggettività postcoloniali propriamente dette...